Il Fatto

 

Francesco I

si colloca in un periodo storico complesso, in cui il ducato di Milano era conteso tra i francesi, che ne rivendicavano il legittimo possesso per motivi ereditari, gli Sforza, che cercavano di riconquistarne la sovranita' originaria e gli imperiali di Carlo V, che intendevano riaffermare

la loro autorita' sul feudo sforzesco di Milano. In questa complessa situazione storica, in quel mese di aprile, Francesco II Sforza, discendente del Moro, schierato con il Sacro Romano Impero che si era acquartierato a Vigevano  con l'Obiettivo politico di recuperare il dominio del Ducato occupando i Capisaldi controllati dai francesi. decise di attraversare il Ticino, con le sue truppe,  utilizzando un ponte di legno che si trovava in località Porto del Falcone, in corrispondenza con lo sbocco verso il fiume dell'attuale via Cassolnovo di Abbiategrasso, dove gli Austriaci costruiranno in seguito la loro Dogana. Si trattava di un ponte definito "rozzo" per le condizioni precarie in cui si trovava, costretto a subire le ingiurie del tempo, del fiume e delle sue piene, facile percio' da distruggere, come intendevano fare i francesi per tagliare il passo allo  Sforza.

A questo punto, sollecitato dallo Sforza, intervenne Giovanni delle Bande Nere, con le sue truppe mercenarie, per difendere il ponte e consentire al cugino Francesco II di prendere alle spalle i francesi, acquartierati nel borgo fortificato di Biagrassa ( questa era la denominazione piu' frequente di Abbiategrasso nel Cinquecento ) e gia' minacciati dagli imperiali, schierati sul fronte opposto, verso Milano. L'intervento di Giovanni fu decisivo e i francesi dovettero ritirarsi non solo dal ponte sul Ticino, ma anche dal borgo e dal Castello di Biagrassa, dopo aver perso uno scontro campale con l'esercito imperiale e con le truppe dello Sforza, unite a quelle di Giovanni.

Il Castello di Abbiategrasso nel 1524 era nelle mani delle truppe francesi comandate dal Bonnivet, da cui vennero scacciate anche grazie all'azione di Giovanni delle Bande Nere e dei suoi mercenari. Le conseguenze per il borgo di Abiate non furono certamente positive, in quanto venne saccheggiato dai nuovi occupanti, che le cronache del tempo definiscono come "maiali inferociti".  Il sacco era parte del pagamento delle truppe mercenarie.  Anche per Milano, peraltro, si ebbero gravi conseguenze, in quanto da quella "liberazione" riceverà in "regalo" il morbo della peste. Gli equipaggiamenti e le mercanzie che i francesi avevano abbandonato nella loro fuga da Abbiategrasso e che verranno infatti rivendute a Milano dai vincitori, senza sapere che erano "ammorbate". Anche ad Abbiate si diffuse il contagio, ma senza raggiungere il numero dei morti che provoco' a Milano, secondo le cronache circa ottantamilai decessi

Questo episodio indice della instabilita' crescente evidenziata dal controllo francese dei capisaldi ma non del territorio prelude al definitivo scontro dell'anno sucessivo con la Battaglia di Pavia che sancisce la definitiva sconfitta della Francia e l'inizio della dominazione asburgica spagnola

Inoltre, come evidenziato dai soprusi, razzie e violenze si qualifica come lo scontro tra soldati di ventura provenienti da molte parti dell'Europa impiegati da parte di tutti i contendenti

 

 

 

Un caro e doveroso ricordo per l'Associazione Amici dell'Arte di Abbiategrasso che ha realizzato a sei mani una replica dell'Opera vasariana e nel 2011una serie di Quadri riproducenti personaggi e momenti salienti dell'evento bellico tutti esposti nel Castello Visconteo abbiatense

 

 

 

La Battaglia del Ponte Rozzo

17 Aprile 1524

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni De Medici

 

 

 

 

 

Ponroz

Affresco vasariano in Palazzo Vecchio a Firenze

 

 

I Contendenti

Francia                       Spagna

 

Home
Contatti.htm
Partecipazione.htm
Accoglienza.htm
Storia.htm
Gallery e Stampa.htm
Premi.htm
Ringraziamenti.htm

Molta la filmografia dedicata a Giovanni de Medici tra tutte segnaliamo:

 Il Mestiere delle Armi del Grande Ermanno Olmi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carlo V

 

Marchese Antonio de Layva, Maresciallo comandante dell'Armata spagnola, Bisnonno di Marianna "Virginia, La monaca di Monza"

 

                                                                                                                                                                                                          

Guillame Gouffier  Signore di Bonnivet Ammiraglio  Comandante dell'Esercito francese

Pierre Terrail Signore di Bayard, il Cavalliere senza macchia. Comandante la guarnigione a difesa del Ponte Rozzo e del Castello abbiatense

Morto a Rovasenda  (VC)

 

 

 

 

 

 

 

 

Georg Frudsberg, Comandante le truppe mercenarie costituite da Lanzichenecchi, Burgundi, Svizzeri, ecc

 

 

se

 

Franceso II  Sforza, secondogenito di Ludovico il Moro e cugino di Giovanni de Medici a  cui chiese aiuto dopo avere aderito alla Lega Santa papale